Un trattamento semplice e minimamente invasivo

Il sistema UroLift®

L’iperplasia prostatica benigna interessa oltre 500 milioni di uomini in tutto il mondo. Sebbene sia disponibile una varietà di opzioni di trattamento – da terapie farmacologiche a un intervento chirurgico importante – sinora mancava un’opzione meno invasiva.

Il sollevamento uretrale prostatico mediante il sistema UroLift® è stato progettato per rispondere a questa esigenza. Grazie al design e al meccanismo di azione unici, il sistema UroLift offre un trattamento semplice che assicura risultati visibili immediati. La procedura è eseguibile in ambulatorio o in day hospital, in anestesia locale o generale. Normalmente i pazienti vengono dimessi lo stesso giorno senza alcun catetere, riscontrano un rapido sollievo dai sintomi e presentano bassi tassi di complicazioni durante la convalescenza. Il sistema UroLift ripristina la qualità di vita dei pazienti e agevola all’urologo la somministrazione di una terapia per l’IPB.

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Il trattamento con il sistema UroLift

Si tratta di un approccio rivoluzionario al trattamento dell’iperplasia prostatica benigna (IPB), consistente nel sollevare e allontanare il tessuto prostatico ingrossato in modo da impedire che prema sull’uretra, bloccandola. Il trattamento non necessita di terapia farmacologica continuata e non prevede la resezione, il riscaldamento o l’asportazione del tessuto prostatico. Il trattamento con il sistema UroLift in genere dura meno di un’ora e non preclude successivi trattamenti dello stesso tipo né procedure TURP o laser.

Dispositivo di inserimento e impianto UroLift

Il sistema UroLift consiste di due componenti principali:

  • Dispositivo di inserimento UroLift – Viene introdotto per via transuretrale attraverso una guaina rigida sotto visualizzazione cistoscopica per raggiungere l’area bersaglio dell’ostruzione. Ciascun dispositivo di inserimento UroLift contiene un impianto UroLift.
  • Impianto UroLift – I lobi prostatici causa dell’ostruzione vengono aperti da impianti UroLift permanenti di ridottissime dimensioni che vengono posizionati dal dispositivo di inserimento. Ciascun impianto è fabbricato impiegando comuni materiali impiantabili: Nitinol, acciaio inossidabile e sutura in polietilene (PET). In genere, vengono posizionati quattro impianti nella prostata.

Vari test non clinici hanno dimostrato che gli impianti UroLift sono a compatibilità RM condizionata. Un paziente portatore di questi dispositivi può essere sottoposto in modo sicuro a scansione in un sistema RM immediatamente dopo il posizionamento degli impianti se sono soddisfatte le seguenti condizioni:

  • campo magnetico statico pari o inferiore a 3,0 tesla;
  • gradiente spaziale massimo del campo magnetico pari a 1.500 gauss/cm (15 T/m) (estrapolato);
  • tasso di assorbimento specifico (SAR) massimo, mediato sull’intero corpo, segnalato dal sistema RM, pari a 4 watt/kg per 15 minuti di scansione continua (ossia, per sequenza degli impulsi) (modalità operativa controllata di primo livello).

Nelle condizioni di scansione definite sopra, si prevede che l’impianto UroLift produca un aumento di temperatura massimo di 2,4 °C dopo 15 minuti di scansione continua (ossia per sequenza degli impulsi).

La sicurezza del sistema di inserimento non è stata valutata in un ambiente RM e pertanto il sistema stesso non deve essere adoperato in tale ambiente.

Il sistema UroLift consiste di due componenti principali:

Impianto UroLift

Dispositivo di inserimento UroLift

 

Risultati clinici